Km - Walked 19, Bus 18
Walking time - 5hr 25mins
The largest of the beaches is called Irino beach. It's 4km and popular with surfers and campers in the summer. However, large sections of the beach along this stretch of coast were actually roped off at the moment. It took us a while to figure out why, but it turns out this section of the coast is a very active breeding ground for sea turtles. At this time of year, the female turtles will come inshore and lay their eggs in holes buried in the sand. They then hatch in the warmer August and September months. Locals will go down to the beach at night and in the early morning in the summer months to protect them.
This hostility form Kochi authorities towards Henro seems to have lingered after the Meiji restoration and the industrialisation of Japan; there are a number of testimonies of police rounding pilgrims, interrogating and sometimes even disappearing them right up until WWII. Supposedly this was to check for spies or criminals, but whatever the reason the reputation among o-Henro-san that Kochi is the worst stretch of the pilgrimage still lingers. Today though most complaints center on the fact the Henro route follows the main roads and through lots of long tunnels. This needn't be the case though, there are plenty of backroads and a number of mountain passes that allow you to stay away from the main roads for much of the route. But these routes are largely unsigned for whatever reason. It seems like a missed opportunity for the development of (and has been one of my main frustrations with) the pilgrimage route.
Anyway, crossing the river represented the 20km mark and by then both of us were tiring given our recent trials. So we decided to take the bus the remaining 18km to our accommodation tonight. Someone may have been falling asleep on the bus!
Italiano
Siamo partiti dal Minshuku Takahama intorno alle 7:45 di questa mattina. Per fortuna Giulia si sentiva abbastanza bene da camminare un po’ oggi, quindi abbiamo deciso di iniziare a camminare lungo la costa da Ariigawa, in direzione generale di Shimanto City.
La linea costiera in questa zona è piuttosto familiare. Tante colline che scendono direttamente verso una costa rocciosa, intervallata da lunghe e ampie spiagge, con un grande surf. A volte sembrava quasi di essere in Donegal. Oggi abbiamo persino avuto una bella scarica di pioggia forte per aggiungere un po’ di nostalgia; quella pioggia umida e fitta che cade a piccole gocce talmente fitte che a malapena vedi la punta del naso. Con un bel po’ di brezza dalla costa, naturalmente, il che significa che anche ben coperti con indumenti impermeabili, in qualche modo la pioggia ti entra dentro e ti scende lungo la schiena per un’ulteriore sensazione di freschezza. Perché mai lasciare l’Irlanda? Sembra che portiamo sempre la pioggia con noi.
La spiaggia più grande si chiama Irino beach. È lunga 4 km ed è molto popolare tra surfisti e campeggiatori in estate. Tuttavia, in questo tratto di costa molte sezioni della spiaggia erano attualmente recintate. Ci è voluto un po’ per capire il motivo, ma si è scoperto che questa zona è un’area di riproduzione molto attiva per le tartarughe marine. In questo periodo dell’anno, le tartarughe femmina si avvicinano alla riva per deporre le uova in buche scavate nella sabbia, che poi schiudono nei mesi più caldi di agosto e settembre. I locali scendono in spiaggia di notte e al mattino presto nei mesi estivi per proteggerle.
Questo tratto del percorso è stato difficile da percorrere e ci siamo persi più volte. In generale, i percorsi o-Henro sono segnalati con piccole frecce rosse attaccate a cartelli come nella foto qui sotto. Però, abbiamo notato che nella prefettura di Kochi la posizione delle frecce e di altri segnali non è così coerente come in quella di Tokushima. Per esempio, dopo aver superato Tanoura, una piccola freccia rossa ci ha fatto deviare su una strada secondaria attraverso alcune risaie.
Tuttavia, una volta attraversate le risaie, secondo il nostro GPS avremmo dovuto girare a destra, ma non c’erano segni a indicarlo. Così ho passato gran parte della giornata a guardare il telefono per cercare di capire dove fossimo sul percorso; un’attività particolarmente frustrante quando piove e il touchscreen non risponde alle dita bagnate.
Questo mi ricorda qualcosa che avevo letto sul tratto di Kochi dell’o-Henro. Da tempo ha la reputazione di essere un’area un po’ sprezzante, a volte addirittura ostile, verso i pellegrini. Durante il periodo Edo in Giappone, non era permesso viaggiare tra domini diversi senza il permesso dei samurai locali. I pellegrini dovevano chiedere al sacerdote del tempio locale di garantire per loro presso l’amministratore locale per ricevere il permesso di intraprendere il pellegrinaggio. Tra le prefetture, lungo le vie principali, c’erano posti di blocco dove ogni viaggiatore, indipendentemente dal rango, doveva mostrare i documenti. Tosa, come Kochi era chiamata allora, era nota per essere particolarmente severa con i pellegrini. Potevano seguire solo il percorso ufficiale; dovevano lasciare Kochi entro 30 giorni dall’ingresso e se violavano le regole imposte dai samurai venivano puniti (spesso marchiati a fuoco) prima di essere espulsi dalla prefettura. Anche se il ritardo era dovutoa a malattie o incidenti.
Questa ostilità delle autorità di Kochi verso i pellegrini è durata anche dopo la Restaurazione Meiji e l’industrializzazione del Giappone; ci sono numerose testimonianze di poliziotti che fermavano i pellegrini, li interrogavano e a volte li facevano sparire fino alla Seconda Guerra Mondiale. Si diceva che fosse per controllare spie o criminali, ma qualunque fosse la ragione, la reputazione tra gli o-Henro-san che Kochi sia il tratto peggiore del pellegrinaggio persiste ancora oggi. Tuttavia, oggi le lamentele principali riguardano il fatto che il percorso Henro segue le strade principali dove ci sono molte macchine e passa attraverso molti tunnel lunghi. Non dovrebbe essere così però, ci sono molte strade secondarie e alcuni passi montani che permettono di evitare le strade principali per gran parte del percorso. Ma per qualche motivo queste vie secondarie sono perlopiù senza segnaletica. Sembra una grande occasione persa.
Comunque, dopo aver attraversato le risaie arriviamo al punto di attraversamento del fiume Shimanto, il più grande della zona. Spesso chiamato “l’ultimo ruscello limpido del Giappone”, nasce da una sorgente montana a circa 200 km di distanza ed è famoso per le sue acque cristalline. Oggi però, con tutta questa pioggia, mi sembrava torbido come l’acqua di un lavandino.
Comunque, attraversare il fiume ha segnato il traguardo dei 20 km e a quel punto entrambi eravamo stanchi per le recenti fatiche. Così abbiamo deciso di prendere l’autobus per gli ultimi 18 km fino al nostro alloggio per la notte. Qualcuno forse si è addormentato sull’autobus!






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